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Il tumore al rene è solitamente localizzato in uno dei due organi e nel 90% dei casi si sviluppa nelle cellule dei tubuli che compongono i nefroni, l’unità funzionale del rene. Questo tumore colpisce gli uomini con un’incidenza doppia rispetto alle donne.

In Italia:

  • ogni anno si diagnosticano 13.500 tumori al rene (9.000 negli uomini e 4.500 nelle donne),
  • 144.400 persone vivono dopo la diagnosi di tumore,
  • la sopravvivenza a 5 anni è del 71%,
  • il 60% dei tumori al rene è diagnosticato in pazienti >65 anni.

Quali sono le tipologie di tumore al rene?

  • 75-80% carcinoma cellule chiare,
  • 15% carcinoma papillare,
  • 5% carcinoma cromofobo.

Come evolve il tumore al rene?
Attraverso i vasi linfatici e i vasi sanguigni possono svilupparsi le metastasi che si presentano più frequentemente:

  • nei polmoni (50-60% dei casi),
  • nel fegato (30-40% dei casi),
  • nelle ossa (30-40% dei casi).

 

Surrene, cervello, milza, intestino, cute e l’altro rene sono sedi meno frequenti di metastasi.


Fattori di rischio

Sono stati identificati alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare il tumore al rene:

La diagnosi del sarcoma dei tessuti molli permette di creare una vera e propria carta d’identità del tumore, composta da:

    • il fumo di sigaretta, responsabile del 40% dei casi negli uomini. Il rischio aumenta in proporzione al numero di sigarette fumate e agli anni di esposizione. Smettere di fumare riduce il rischio, anche se solo a lungo termine (dopo 10 anni),
    • l’obesità triplica il rischio rispetto ai normopeso e svolge un ruolo importante nelle donne,
    • l’ipertensione arteriosa,
    • le malattie renali, soprattutto se rendono necessaria la dialisi,
    • l’esposizione cronica a materiali o sostanze, tra cui
      • cadmio,
      • amianto,
      • fenacetina,
      • arsenico e suoi composti inorganici,
      • trielina,
      • processi tipografici.

Una piccola quota di tumori al rene si manifesta come conseguenza di alcune sindromi genetiche. Infine, vi sono forme familiari di questo tumore: i parenti di primo grado di pazienti con tumore al rene hanno un rischio doppio di sviluppare la malattia.

 


Prevenzione & screening

L’unico modo per prevenire il tumore al rene è evitare i fattori di rischio.
Ad oggi non sono attivi programmi di screening istituzionali dedicati.
L’esecuzione dell’ecografia addominale dopo la mezza età può facilitare la diagnosi precoce del tumore al rene: questo tipo di sorveglianza annuale va, però, consigliata dal Medico sulla base del rischio del paziente.


Sintomi

In 8 casi su 10 il tumore al rene non manifesta sintomi e viene diagnosticato per caso, durante esami a cui il paziente viene sottoposto per altri motivi.

Quali sono i sintomi classici a cui prestare attenzione, quando presenti?

  • Una massa palpabile nell’addome.
  • Ematuria, la presenza di sangue nelle urine.
  • Dolore nella zona lombare, al fianco o all’addome.

Oltre ai 3 sintomi più comuni si possono manifestare i cosiddetti sintomi sistemici, provocati da sostanze prodotte dal tumore:

  • perdita di peso progressiva,
  • forte stanchezza,
  • febbre,
  • ipertensione,
  • ipercalcemia.

Alcuni sintomi, invece, sono tipici dello stadio del tumore:

  • il varicocele è un sintomo abbastanza precoce,
  • manifestazioni a livello di linfonodi, polmoni, ossa, fegato nel caso di tumore al rene avanzato.

Nel caso in cui si manifestasse uno o più di questi sintomi è opportuno consultare il proprio Medico, tenendo presente che molti di questi sintomi sono comuni con altre patologie renali.


Diagnosi

Fino all’80% dei tumori al rene viene diagnosticato casualmente, quando il paziente si sottopone a esami per altri accertamenti.

Quali esami sono necessari per confermare la diagnosi?

  • L’ecografia, in grado di valutare la forma del rene e di distinguere la massa sospetta solida da una cisti liquida.
  • Tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica nucleare (RMN) per valutare l’estensione e la progressione del tumore, oltre a eventuali metastasi.
  • Biopsia.
  • Analisi del sangue.

Ad oggi, non esistono marker validati per la diagnosi del tumore al rene, né specifici per la prognosi e/o la predizione della risposta.


L’identikit del tumore al rene

Con la diagnosi si va a definire un vero e proprio identikit del tumore al rene, fondamentale per la successiva selezione del trattamento.
Quali sono queste caratteristiche distintive?

Lo stadio definisce la dimensione del tumore e la sua estensione

  • stadio 1, diametro <7 cm, circoscritto al rene, senza coinvolgimento di linfonodi o metastasi,
  • stadio 2, diametro >7, circoscritto al rene, senza coinvolgimento di linfonodi o metastasi,
  • stadio 3, diffusione del tumore alla vena renale e/o vena cava oppure a un solo linfonodo oppure al tessuto adiposo che riveste il rene,
  • studio 4, il tumore è infiltrato oltre alla tonaca fibrosa del rene, incluso il surrene, dallo stesso lato della malattia e/o diffusi a ≥2 linfonodi e/o ad altri organi.

Il grading descrive informazioni sul comportamento del tumore al rene.

L’istotipo specifica il tipo istologico, le cellule presenti nel tessuto tumorale.


Trattamento

Una volta definita la diagnosi, il team multidisciplinare composto da:

va a pianificare il trattamento valutando le caratteristiche del:

  • chirurgo,
  • urologo,
  • oncologo,
  • radiologo,
  • anatomopatologo,
  • paziente (età, condizioni generali e comorbilità),
  • tumore (tipologia e stadio).

Quali sono le opzioni terapeutiche a disposizione?

  • Chirurgia, il trattamento standard per il tumore localizzato con vari gradi di invasività (può essere asportata la massa tumorale oppure l’intero rene).
  • Terapie a bersaglio molecolare, colpiscono un bersaglio specifico, presente solo sulle cellule tumorali.
  • Immunoterapia, in grado far colpire le cellule tumorali da parte del sistema immunitario.
  • Combinazione di terapie.
  • Chemioterapia e radioterapia, efficaci solo in poche e specifiche tipologie di tumore al rene.

Supporto e follow-up del paziente

In qualunque momento del percorso di convivenza con il tumore al rene, il paziente può sentire il bisogno di esplicitare dubbi e condividere il proprio stato d’animo.
A chi può rivolgersi il paziente in questi casi?

Può confrontarsi con chi sta vivendo la stessa esperienza presso le Associazioni Pazienti o chiedere l’attivazione dell’assistenza psico-oncologica per gestire le emozioni e l’impatto del tumore nella vita quotidiana.

Una volta concluso l’iter di trattamento, il paziente si deve sottoporre a controlli periodici cadenzati a seconda dello stadio del tumore e della terapia utilizzata.
Il tumore al rene necessita di un follow-up molto lungo, anche per più di 10 anni. Dopo il 5° anno, è di solito possibile effettuare un controllo annuale, secondo un programma personalizzato per ciascun paziente.

REFERENZE